L'impronta orientale tuttora percepibile a Mostar trova spiegazione nel quindicesimo secolo vale a dire nell'epoca della sua fondazione da parte dei turchi ottomani. Allora la città costituiva il centro amministrativo del loro impero. Sul finire del diciannovesimo secolo fu il turno dell'impero austro-ungarico.
Nei primi anni del Novecento la città fu inclusa nello Stato degli Sloveni, dei Croati e dei Serbi per poi essere inglobata nel Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, lo stesso che in seguito venne chiamato Regno di Jugoslavia.
Al termine del secondo conflitto mondiale Mostar entrò nell'orbita della Repubblica Popolare di Bosnia ed Erzegovina e da quel momento in poi diede avvio alla propria ascesa puntando sullo sfruttamento dell'energia idroelettrica del fiume Narenta.
Mostar fu coinvolta nei conflitti che interessarono la Bosnia ed Erzegovina sul finire del ventesimo secolo: i primi bombardamenti avvennero nell'Aprile 1992 da parte delle truppe serbe e da allora iniziò il declino della città che ebbe comunque il merito di riprendersi celermente, impegnandosi nella ricostruzione di quanto distrutto in quegli anni conferendole un nuovo splendore.
Oggi Mostar, che ha la fortuna di inserirsi in un'area particolarmente interessante dal punto di vista paesaggistico, diviene uno dei luoghi ideali in tutta la Bosnia ed Erzegovina per le visite culturali, le escursioni e le attività all'aria aperta.
|